La ragazza fragile




Sinossi. A Librino, quartiere alla periferia di Catania, viene ritrovato il cadavere di Katia Pavone, una studentessa liceale. A occuparsi del caso è l’ispettore Maria Rosaria Baiamonte. La poliziotta setaccia l’ambiente di provenienza della ragazza, interrogando familiari e amici, ed esamina il contesto scolastico, ascoltando i compagni e gli insegnanti. A rendere difficile l’indagine contribuisce l’assenza di tracce lasciate dall’assassino. Unici elementi degni di attenzione sono un fiore di buganvillea, una modesta quantità di sabbia e alcuni frammenti di vetro presenti sul corpo. Nel frattempo, nei boschi di Milo, due cercatori di funghi scoprono un altro morto…

 LA RAGAZZA FRAGILE

di Marcella Strazzuso 

Algra Editore 2023

Noir, pag.336

 Recensione di Salvatore Argiolas

L’analista sa che la famiglia è in crisi, da più generazioni, per mancanza di padri”

cantava Franco Battiato in “Tramonto occidentale” e la crisi della famiglia è anche uno dei temi portanti de “La ragazza fragile” di Marcella Strazzuso pubblicato da Algra Editore.

L’inchiesta dell’ispettore Maria Rosaria Baiamonte sull’omicidio di una ragazza trovata morta in una discarica abusiva nel quartiere Librino di Catania, diventa ben presto un’indagine sulla società contemporanea che ha perso ogni legame connettivo e ad essere fragile non è solo Katia, la ragazza uccisa, ma tutto il mondo che la circonda.

Perché siete venuti da me?”

chiede Presti, il professore di italiano di Katia, ai compagni che vogliono conforto.

Vogliamo che ci aiuti a capire cosa è successo”

Continuò la ragazza. “Com’è successo che non ci siamo accorti di niente?

E di cosa dovevamo accorgerci?”

fece Presti avvampando.

Del suo malessere, del fatto che fosse entrata in un brutto giro, che frequentasse pericolosa. Lei che non è siciliano non lo sa, ma Librino è un posto pieno di delinquenti.”

Qui capiamo come Katia abbia quasi l’esistenza segnata dal destino, con una famiglia disgregata composta solo dalla madre che lavora come infermiera e, per pura ribellione cerca, non trovandola, una sua autonomia spacciando droga.

Quando l’autopsia mette in luce che Katia era incinta, davanti all’ispettore Baiamonte si prospettano diverse teorie di inchiesta, tutte indiziarie e dai contorni ancora poco definiti però

Baiamonte aveva una sua strategia investigativa: indugiava su chi aveva avuto modo di incontrare, per cercare una conferma agli eventuali sospetti, e osservava chi non conosceva alla ricerca di elementi da approfondire durante le successive ricerche”.

Questo suo metodo, anche se il caso sembra arenato senza nessun indiziato, le consente di approfondire le personalità dei conoscenti della ragazza portandola a ipotizzare diversi scenari del crimine e a percepire in maniera netta quanto sia grande la frattura tra genitori e figli: “I genitori, presi dal lavoro e da impegni vari, sembravano distanti dai loro figli e nella maggior parte dei casi non riuscirono nemmeno a confermarne gli alibi.”

“Quante cose in genitori non sanno dei propri figli. Pur amandoli, non riescono a proteggerli dai nemici esterni e da loro stessi.”

Proprio elaborando tutte le testimonianze e le mezze frasi l’ispettore Baiamonte, arriva alla consapevolezza che il colpevole sia uno dei tre uomini nascosti sotto gli pseudonimi di Falco, Verme e Capriolo nella rubrica del cellulare di Katia ma la svolta risolutiva arriverà solo con un aiuto inaspettato e sorprendente.

La ragazza fragile” è un valido noir dove l’ispettore Maria Rosaria Baiamonte agisce come i grandi protagonisti del genere, che venivano presentati come “uomini migliori per un mondo peggiore” e la poliziotta entra in empatia con la povera vittima: “Si concentrò sull’immagine della ragazza al centro del cartellone e osservò il viso gonfio, i capelli sporchi di terra e sangue.

“Katia che hai combinato?”

la interpellò.

Aiutami a capire cosa è accaduto. Vuoi o no che ti venga fatta giustizia?”

Marcella Strazzuso in questo suo noir analizza, con un’attenzione da entomologa attenta al suo oggetto di studio, come faceva Giovanni Verga nei suoi romanzi veristi, un ambiente umano senza prospettive di miglioramento, ripiegato solo sull’oggi e sulla soddisfazione dei bisogni immediati e anche la soluzione del mistero e l’individuazione del colpevole non porta ad una ricomposizione dell’ordine violato dal delitto e non comporta redenzione e dopo il colpo di scena finale ci sentiamo un pochino peggiori perché il ritratto della società attuale raccontato in “La ragazza fragile” non prevede innocenti ma soltanto ignavi o conniventi, oltre a colpevoli in ogni sfumatura di male, e ci mette davanti alla cruda realtà.

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Marcella Strazzuso


è nata a Catania. Si è laureata in Lettere e ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze letterarie e linguistiche. Insegna Italiano e Storia negli istituti tecnici. Ha pubblicato saggi di critica letteraria e si è occupata di letteratura siciliana dell’Ottocento e del Novecento. Ha curato l’edizione di alcune novelle veriste di autori minori (Novelle in margine, 1993; Anime deboli, 1997). Suoi racconti sono presenti in antologie. Con Schiavitù ha vinto l’edizione 2011 di “Racconti nella rete”.