La traversata




 LA TRAVERSATA

di Ulrike Draesner

Voland 2023

Cristina Vezzaro (Traduttore )

Narrativa moderna e contemporanea, pag.192

Sinossi. Quando la moglie Maude gli comunica che da quel momento un altro uomo dividerà la casa con loro, Charles le si oppone con uno dei suoi sogni: attraversare a nuoto il Canale della Manica. E la lunga notte in acqua tra Dover e Calais cambia la visione che lui ha della propria esistenza. Con impressionante intensità poetica e psicologica, sensuale e umoristica, Ulrike Draesner racconta la storia di un’impresa sportiva che mette alla prova limiti fisici e interiori. Un nuovo inizio, alle soglie della vecchiaia, è davvero possibile? Gli ideali di un tempo valgono ancora – o valgono di nuovo?


La traversata

A cura di Marina Toniolo


 Recensione Marina Toniolo

Aveva sessantadue anni e, nel cuore di una notte di agosto, andava alla deriva nel mare. Era la notte più lunga della sua vita, stava appurando fino a che punto potesse ancora allungarsi”.

Un romanzo che è un inno alla perseveranza. Molti anni fa ho praticato il nuoto, non a livello agonistico ma comunque in maniera continuata per un periodo di tempo. Lo scoglio del chilometro in vasca era più che uno sforzo fisico: era la predisposizione mentale a una lunga distanza. Mi ricordo l’avvio, l’aggiustamento del ritmo e poi la mente evade in uno stato di coscienza quasi alterato. Inimmaginabile qui in questo libro una distanza che impegna corpo e mente per quasi ventiquattro ore. 

Charles è un uomo abitudinario, metodico, innamorato delle formule matematiche. Sua moglie Maude all’opposto è innamorata della musica, dei contrappunti, delle melodie. La donna decide che Silas, il migliore amico di Charles, andrà ad abitare con loro.
E l’uomo fronteggia la situazione con un impresa epica: la traversata a nuoto della Manica, da Dover a Calais. Si prepara duramente con allenamenti nel cuore dell’inverno nel Tamigi ma, quando arriva il momento, solo lo slancio istintivo lo porta nell’acqua. In un tripudio di colori e rumori che descrivono il luogo di partenza, vengo rapita dalla preparazione di Charles e di Brendan, il pilota dell’imbarcazione che si occuperà di lui durante la traversata. Perché chi sta nella spiaggia di partenza lo sa: è la scalata a nuoto del monte Everest.

Perché Charles vuole nuotare? Cosa vuole dimostrare?

Il giorno prima della partenza Charles passeggia per il porto, incontra persone e scruta il mare che ha imparato ad amare sin da piccolissimo quando suo nonno gli mostrava come acqua e cielo si fondessero assieme. Pensa al rapporto che ha con sua moglie Maude, a come si senta completo assieme a lei. Come appunto fossero acqua e cielo.

Vicino al mare, l’acqua e l’erba si somigliavano. L’erba correva in onde. Perfino il battito d’ali degli uccelli vi si adattava. It is a love-hate relationship”.

Il viaggio del nostro eroe inizia e, una volta assestata l’andatura, può cominciare ad esplorare gli abissi più profondi del suo io e ripercorrere la storia con Maude, con Silas e con Abbie la sorella di Maude.

A sessant’anni il bicchiere della vita si può considerare ancora mezzo pieno o mezzo vuoto? Immergendosi nell’acqua fredda Charles cerca di trovare una risposta. Anche se l’acqua-vita è colma di rifiuti che galleggiano, il Canale della Manica offre uno spettacolo furioso: uno splendore dorato, inatteso, acuto. I venti che spirano, l’improvvisa bonaccia, il prepararsi di un temporale, il cambio della marea mi travolgono come uno tsunami e rimango stupefatta da come Charles invece raggiunga lo stato di zen. Perché il mare richiama l’anima.

Qui sta l’estrema poesia de ‘La traversata’ che non è soltanto un passaggio biografico del protagonista ma un’analisi acuta e ironica della domanda: ‘può essere una famiglia formata da una donna, due uomini e un fantasma’? Ripercorrendo a ritroso gli anni solo, dentro l’acqua e sotto il sole, Charles trova chiarezza nella visione della vita o forse una visione che ha perso nella quotidianità. L’uomo, nella Manica, attraversa a nuoto se stesso. 

Un romanzo che trovo pieno di gioia, passione, umanità. Una prosa perfetta e scarna eppure colma di colori come un caleidoscopio. Non posso rimanere indifferente alla tenacia di Charles mentre comprende se possono esserci vita e amore dopo una certa età. Mi sono sentita travolta dalle onde cangianti mentre i miei sensi si sono fatti via via più acuti mentre scrutavo a destra e a sinistra per scorgere eventuali compagni di viaggio. Le prospettive cambiano: un’impresa del genere stacca la patina opaca che impedisce di brillare

Per Charles è ora che smetta di essere un cucchiaino di tè e che si goda la profondità delle relazioni che ha con sua moglie e con Silas.

“ I gabbiani si precipitavano in un baleno sulla marea, si abbeveravano, guizzavano in alto. Sotto i loro garriti, la Manica si curvava in una lente enorme che infilava tutto in un bicchiere di un blu purissimo. La forza fluida dell’acqua brillava, eppure non era il mare del Canale quella forza: conteneva, semplicemente, l’impredivibilità emanata dai suoi abissi, trasformandola a sua discrezione in corrente”

Epico.

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Ulrike Draesner


è nata a Monaco di Baviera nel 1962. E’ fra le figure più importanti della letteratura tedesca contemporanea. E’ autrice di romanzi, racconti, poesie, saggi e traduzioni, per i quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Plurinominata per il Deutscher Buchpreis, nel 2020 ha vinto il Deutscher Preis für Nature Writing e nel 2021 il “Gran Premio” del Deutscher Literaturfonds. Dal 2018 insegna scrittura letteraria al Deutsches Literaturinstitut di Lipsia.

A cura di Marina Toniolo

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