La zona morta




Recensione di Fiorella Carta


Autore: Stephen King

Traduttore: Tullio Dobner

Genere: Thriller horror

Pagine: 464

Editore: Pickwick

Sinossi. Dopo il risveglio da un coma durato quattro anni, Johnny scopre di possedere un dono meraviglioso e nello stesso tempo inquietante: è capace di carpire i segreti della mente, del passato e del futuro di alcune persone attraverso un semplice contatto, un tocco. Così, in un giorno d’estate Johnny stringe la mano di un ambizioso uomo politico e viene a conoscenza di un avvenire talmente incredibile che unicamente lui può credere vero e, quindi, fermare. Una storia ad alta tensione targata Stephen King.

Recensione

 “Tutti noi facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci… e se non ci basta dobbiamo rassegnarci. Niente è perduto per sempre, Sarah. Niente che non possa essere ritrovato”

Ho sempre pensato che qualsiasi pregio o difetto possedessimo avesse il suo contrappunto per creare, in un’ unica parola, il destino di un essere umano. È un cubo di Rubik che va a comporsi con lo scorrere degli avvenimenti.

È così che Johnny arriverà a fare una scelta. Ma nel frattempo trascorre un’esistenza serena, si sta innamorando, avverte un valoroso alone di qualcosa che sta per… Ma ancora non è.

E poi il buio, per quasi cinque anni e tutto cambia, quella sensazione diventa colore vivido, talento maledetto.
Perché Johnny sa, quando tocca qualcuno. È più di una veggenza, è immagine condensata, forte, palese.

La zona morta è ciò che è rimasto indietro, che nei cinque anni di coma ha deciso di sparire e lasciare un quadrato del cubo grigio, quindi impossibile da risolvere.

Nonostante tutto, Johnny decide il suo destino per cambiare quello degli altri.

Un romanzo che lessi la prima volta sotto le coperte, alla luce di una pila con cui mi sono giocata la vista.

Una storia che ho riletto da poco e mi ha lasciato due cose fondamentali: la prima è la solita certezza che King dentro quella testa che pare normalmente conformata, abbia un mondo assurdo, disagiato e vero; la seconda è che un cammino arduo come quello di Johnny, può alla fine ricomporsi, chiudere  i conti, abbottonare un cappotto che lasciava scoperta un’anima esposta a un grande potere indesiderato, eppure necessario.

A cura di Fiorella Carta

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Stephen King


vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha e la figlia Naomi. Da più di quarant’anni le sue storie sono bestseller che hanno venduto 500 milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma, Rob Reiner, Frank Darabont. Oltre ai film tratti dai suoi romanzi, vere pietre miliari come Stand by me – Ricordo di un’estate, Le ali della libertà, Il miglio verde, It – per citarne solo alcuni – sono seguitissime anche le sue serie TV. Per i suoi meriti artistici, il presidente Barack Obama gli ha conferito la National Medal of Arts. Nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Award.

 

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