Le rive della collera




Sinossi. Ambientato nel cuore dell’Oceano Indiano, il romanzo pluripremiato di Caroline Laurent porta alla luce un dramma storico poco conosciuto – la deportazione degli abitanti di Diego Garcia, isola dell’arcipelago delle Chagos, che viene data in affitto dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti per farne una grande base militare – e ci offre il quadro di un amore impossibile. Marzo 1967. Marie-Pierre Ladouceur vive a Diego Garcia, nelle isole Chagos, un arcipelago annesso alle Mauritius, fino a quel momento colonia britannica. Va a piedi nudi, libera e senza freni. Incontra Gabriel, un mauriziano che è venuto ad assistere l’amministratore coloniale. Un uomo di città. Un’eleganza incredibile. Nell’arco di pochi mesi, Mauritius diventa indipendente dopo centocinquantotto anni di dominazione britannica, ma le isole Chagos restano alla Gran Bretagna. A poco a poco, la vita quotidiana cambia e il buio avanza, fino al giorno in cui i soldati convocano gli abitanti dell’isola sulla spiaggia. Hanno solo un’ora per abbandonare la loro terra, i loro animali, le loro case, i loro legami. E per quale motivo? Per andare dove? Dopo lo strazio arriva la rabbia, e con essa la rivolta. Presto, arriverà anche il tempo della giustizia.

 LE RIVE DELLA COLLERA

di Caroline Laurent

E/O 2023

Giuseppe Giovanni Allegri( Traduttore )

Romanzo, pag.352

 Recensione di Davide Piras

Le rive della collera” racconta una vicenda realmente accaduta, un capitolo drammatico del colonialismo che alla fine degli anni ’60, nelle dinamiche della guerra fredda, portò la Gran Bretagna ad affittare agli americani le isole Chagos, unica parte delle Mauritius alla quale fu negata l’indipendenza; lo scopo era costruirvi una base militare. Per fare questo era necessario deportare i chagossiani in altro luogo. L’autrice Caroline Laurent parla con lucidità di questo spaccato storico, e lo fa grazie ai racconti della madre di origine mauriziana.

La trama si regge sui due protagonisti Marie e Gabriel. Lei, nativa di Diego Garcia, è donna abituata a placare senza remore i suoi istinti, naturali e primordiali come la terra che calpesta a piedi nudi. Non ha freni neppure quando questi istinti diventano desideri sessuali: Marie si concede spesso ai marinai che con le loro gigantesche navi attraccano nel porto dell’isola per caricare e scaricare merci.

Proprio in mezzo all’ultima ciurma sbarcata a Diego Garcia conosce Gabriel, un giovane mauriziano di buona famiglia che dovrà coadiuvare l’amministratore coloniale dell’isola. Gabriel è un ragazzo soave, con i modi educati del cittadino e i lineamenti fini che ricordano il profilo di un bellissimo uccello piumato. Marie si infatua subito di lui, ma l’attrazione è reciproca. Da quest’amore nasce un figlio maschio, Josephine, che non ha nulla di Gabriel. Per questo motivo, Marie crede che il bambino sia il frutto di una precedente relazione accaduta pochi giorni prima del suo primo rapporto sessuale con Gabriel. Nel frattempo, Gabriel è costretto a firmare un documento di riservatezza che gli impedisce di svelare a chiunque il piano degli inglesi. Comincia così il progetto di deportazione, che lo vedrà amico e nemico delle due fazioni, mentre in parallelo scorre la sua vita, la sua storia di marito e padre che non sa più cosa sia giusto fare per tutelare i suoi affetti e la terra che li ha partoriti.

Il linguaggio è vasto, ricco di termini chagossiani che trovano traduzione e spiegazione in un glossario. Lo stile è accurato, con una prosa raffinata e una capacità innata di creare immagini attraverso le descrizioni dei luoghi. 

La narrazione si snoda su più piani: la voce in prima persona del figlio Josephine in epoca successiva allo svolgimento dei fatti; i resoconti di un volo aereo verso Parigi, città nella quale si sarebbe poi svolta un’udienza della Corte internazionale di giustizia; il racconto in terza persona degli accadimenti dei due protagonisti Marie e Gabriel.

Un romanzo toccante, fatto d’amore e odio, che punta i fari sull’Oceano Indiano, in quel fazzoletto di mondo della cui storia passata si è sempre saputo troppo poco.

“Le rive della collera” ha vinto in serie:

Prix Maison de la Presse 2020, Prix du Roman Métis des Lecteurs 2020, Prix du Roman Métis des Lycéens 2020, Prix Louis Guilloux 2020, Prix de la 25e Heure du Mans 2020, Grand Prix des Blogueurs Littéraires 2020, Prix des Lecteurs du Var 2020, Prix Cardinal Perraud 2021, Prix Y’a qu’à lire 2021.     

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Caroline Laurent


è nata nel 1988, professoressa associata di Letteratura Moderna alla Sorbona, Caroline Laurent è franco-mauriziana. Dopo il successo del libro scritto insieme a Evelyne Pisier, Et soudain, la liberté (Prix Marguerite Duras; Grand Prix des Lycéennes de ELLE; Prix Première Plume), tradotto in diversi paesi (in Italia: La libertà all’improvviso, Edizioni Paginauno 2020), ha scritto un secondo romanzo, Le rive della collera, basato sulla sua storia personale. A capo della sua agenzia letteraria indipendente, Caroline Laurent è anche membro della Commissione Vie Littéraire del CNL, il Centro Nazionale del Libro francese, dal 2019. Nel 2022 è uscito in Francia il suo ultimo romanzo, Ce que nous désirons le plus