L’estate in cui mia madre




Sinossi. Aleksy ricorda ancora l’ultima estate che ha trascorso con sua madre. Sono passati tanti anni da allora, ma quando il suo terapeuta gli consiglia di rivivere quel periodo del proprio passato per tentare di superare il blocco creativo che sta vivendo come pittore, Aleksy inizia un viaggio che lo farà confrontare con le emozioni dell’estate in cui lui e la madre arrivarono in un paesino di villeggiatura francese… Come superare la scomparsa di sua sorella? Come perdonare la madre che lo ha rifiutato? Come affrontare la malattia che la sta consumando? Questa è la storia di un’estate di riconciliazione, di tre mesi in cui madre e figlio depongono finalmente le armi, spinti dall’arrivo dell’inevitabile e dalla necessità di fare pace tra loro e con se stessi.

 L’ESTATE IN CUI MIA MADRE EBBE GLI OCCHI VERDI

di Tatiana Tîbuleac

Keller 2023

 Ileana M. Pop ( traduttore )

Romanzo, pag.274

 Recensione di Nunzia Esposito

Durante un piccolo fulgido momento della vita, come solo l’estate può essere, il protagonista di questo romanzo Aleksy– voce narrante del racconto- narra al lettore 3 mesi in cui ha smesso di odiare sua madre e ha iniziato a conoscerla e – forse- ad amarla. Una confessione che Aleksy fa quasi a se stesso a distanza di tanti anni dagli eventi narrati. 

Tra le parole del protagonista si scorge un’infanzia di bambino solitario abbandonato a se stesso, a seguito di una tragedia che ha colpito la sua famiglia. L’infanzia di Aleksy ha proiettato i suoi effetti anche sulla sua adolescenza: Aleksy infatti è “folle”, assume psicofarmaci che lo aiutano a stare bene. 

E’ la storia di un amore materno che si interrompe a seguito di una tragedia. 

E’ la storia di anni di odio e risentimento,, che si percepisce da come Aleksy parla di sua madre (immaginando di farle del male)

E’ il racconto di come ad un certo punto scorga -in quell’ammasso di difetti che vede nella figura di sua madre- i suoi occhi bellissimi, come se iniziasse a riconoscerla, a rivedere in lei la figura materna che una volta l’aveva amato e glielo aveva anche dimostrato.

E’ la storia di un amore viscerale che irrompe con tutta la sua forza solo a distanza di anni di recriminazioni. E solo quando ormai di tempo ne è rimasto poco.

Questo romanzo è un pugno nello stomaco.

Il rapporto madre figlio viene sciorinato in tutte le sue sfumature, incluse quelle che spesso vengono omesse, i dissapori, le incomprensioni finanche l’odio.

Se l’inizio sembra essere più fluido, man mano che la malattia prende piede la lettura diventa sempre meno agevole, anche le situazioni descritte  contribuiscono a rendere la lettura  più “difficile”

Tuttavia i momenti delicati, quelli in cui si percepisce che il rapporto tra madre e figlio potrebbe forse riprendere vita, sono quelli per cui vale davvero la pena leggere questo romanzo.

Difficile, forte, toccante.

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Tatiana Tibuleac


è una scrittrice moldava. È nata a Chisinau e ha studiato giornalismo e comunicazione alla Moldova State University. Ha guadagnato fama per la prima volta per la sua rubrica “Storie vere” apparsa sul quotidiano Flux a metà degli anni ’90. Ha lavorato  inoltre come reporter Tv a Chisinau. Nel 2008 si è trasferita a Parigi Il suo primo libro “Fabule Moderne” (racconti brevi) è stato pubblicato nel 2014, e il suo primo romanzo “L’estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi” nel 2017.  Il romanzo ha vinto diversi premi letterari  ed è stato tradotto in francese e spagnolo.  Il suo secondo romanzo Grădina de sticlă – il giardino di vetro-  ha vinto il Premio dell’Unione Europea per la letteratura.