Nuvole grigie




 Un’indagine per Cecilia Orlandi

di Stefania Tedesco

Scatole parlanti 2023

thriller, 154. Brossura

Sinossi. Cecilia Orlandi è un commissario di polizia. Occhi verdi, capelli ricci, poca pazienza ma tanto intuito. Il suo commissariato si trova nel borgo immaginario di Roccia Marina, in provincia di Cosenza, ed è lì che si svolge la sua indagine. Maurizio Righetti, cardiologo, viene ucciso sul suo yacht privato. L’assassino è uno dei partecipanti alla gita in mare aperto da lui organizzata: ma chi tra la figlia Vittoria, la sua amica Clara, il genero Elio, il figlioccio Roberto e i due migliori amici Aldo e Jacopo? Tutti sembrerebbero avere un movente per la morte dello stimato medico. Le indagini di Cecilia e dei suoi collaboratori si snodano tra interrogatori, flashback e il passato della donna, che riaffiora all’improvviso nella sua vita intrecciandosi con i dettagli del caso da risolvere.

 Recensione di Sabrina De Bastiani

Il cielo era sereno, ma all’orizzonte alcune nuvole grigie cominciavano a far pian piano capolino, come preannunciato da Maurizio quella mattina.

Quasi una metafora di ciò che sarebbe successo da lì a poco, della tempesta che avrebbe investito in pieno lo yacht e i suoi ospiti, cambiando le loro vite per sempre.

La cosa più difficile, e particolarmente in un esordio,  è quella di  risultare convincente e promettente allo stesso tempo.

Se un qualcosa già convince appieno,  infatti, cosa ci deve promettere ancora? Eppure la forza della prima prova narrativa,  in forma di romanzo, di Stefania Tedesco sta proprio in queste due condizioni.

“Nuvole Grigie – Un’indagine per Cecilia Orlandi” è infatti un delizioso noir, dove di grigio non vi è nulla, se non le nuvole che vestono il cielo di Roccia Marina e che fanno da controcanto, puntellano, i passaggi fondamentali del romanzo. Espressione degli stati d’animo che attraversano i protagonisti, ciascuno da par loro, e non solo notazione meteorologica, ci stimolano a voler far chiarezza in una storia davvero ben concepita e ben scritta.

Unità di luogo e “camera chiusa”, per quanto riguarda il crimine.

Uno yacht in mezzo al mare, una cerchia ristretta di persone a bordo, una vittima designata e due potenziali assassini:  un tumore incurabile e la mano di qualcuno. 

Un segreto, tanti segreti. 

Un giovane commissario di polizia, Cecilia Orlandi, che  vede sfumare le sue ferie per occuparsi del caso. E forse non è poi così un male, perché ritarda il suo ricongiungersi alla famiglia, desiderato, ma temuto. Segreti anche per Cecilia, che poco a poco verranno a loro volta  svelati.

Con una struttura godibilissima alla lettura,  e che vedrei molto bene pure  adattata su un palcoscenico, Tedesco ci fa conoscere la vicenda attraverso i racconti dei protagonisti, che interrogati uno ad uno in commissariato, ripercorrono la gita in mare fino all’epilogo di una morte che di naturale, scopriremo, non ha proprio nulla.

Abilissima a eludere clichés,   quali quello della stessa scena raccontata da diversi punti di vista, l’Autrice dà voce propria a ciascuno dei sospettati, caratterizzandoli in maniera sublime, e lasciando loro il compito di raccontare ciascuno una parte della storia,  deponendo  sulla scrivania del commissario la propria  tessera di un puzzle intricato, una vera e propria sfida a leggere tra le righe  detti e non detti, a mettere in fila dettagli apparentemente irrilevanti, a dare un peso a ogni specifica parola.

E così, mentre proseguono gli interrogatori e le  indagini si dipanano secondo un’ accurata e realistica ricostruzione del protocollo operativo della polizia, conosciamo via via non solo i sospettati, ma anche la squadra che affianca il commissario Orlandi, nonché lei stessa, la sua famiglia, il suo passato e il suo presente sentimentale e strettamente personale. 

Con  sensibilità e coraggio, Stefania Tedeschi mette in scena una protagonista sincera, eppure consapevole delle proprie debolezze, che cerca la verità per professione e vocazione,  mentre la nasconde, la occulta, la  maschera  nel proprio privato. Una professionista che ricopre il suo incarico con determinazione e carisma, mai saccente, mai arrogante, una donna percorsa da  voragini che sta cercando la forza di rimettersi in gioco, accogliendo le sue cadute,  senza peraltro  un filo di vittimismo,  non come resa,  ma come sprone a rialzarsi.

La cifra di realtà, in queste pagine, l’originalità che sfugge ogni sensazione di “già orecchiato”, “già letto”,  sono senza dubbio il valore che si aggiunge a una freschezza narrativa capace di restituire abissi e squarci di sole, di avvinghiare alla storia, di appassionare, di restituire l’ambientazione attraverso i sapori, i profumi, le espressioni dialettali, mai soverchianti o eccessive, sempre pennellate di stile.

E se la fine del romanzo arriva così, veloce, dando volto, modo e movente al colpevole e respiro a Cecilia Orlandi che riagguanta le ferie accantonate nel capitolo iniziale e raggiunge la famiglia, allo stesso modo auspichiamo che velocemente arrivi una  nuova indagine, nuovi capitoli che ci riportino a Roccia Marina, così come, forse  anche dare una chance ad un sentimento quanto mai vivo, riporterà lì Cecilia.

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Stefania Tedesco


Stefania Tedesco è nata a Roma nel 1987. Si è laureata come promotore turistico delle risorse ambientali e culturali. Ha lavorato in una libreria della sua città. Ha frequentato un corso di correzione di bozze, uno di scrittura presso la Scuola Holden e uno di editing presso l’Accademia di Scrittura. Nuvole grigie – Un’indagine per Cecilia Orlandi è la sua prima pubblicazione.