Omicidio sul ghiacciaio




Recensione di Mirella Facchetti


Autore: Lenz Koppelstätter

Traduttore: Werner Menapace

Editore: Corbaccio

Genere: thriller

Pagine: 319 nella versione a stampa

Anno di pubblicazione: 2018

SINOSSI. Le notti sul ghiacciaio non sono fatte per gli uomini. Sono fatte per i fantasmi, per le bufere, per la neve. Eppure, in una gelida notte di dicembre, una strana luce compare sul ghiacciaio della Val Senales e poco dopo viene ritrovato un cadavere con una freccia conficcata nel collo. Esattamente nello stesso luogo, venticinque anni prima, era stato scoperto Ötzi, l’uomo del Similaum, che ora si trova esposto nel Museo Archeologico di Bolzano. Anche lui ucciso da una freccia. Una grossa grana per il commissario Grauner, poliziotto con la non troppo nascosta aspirazione a fare il contadino, che si stava già pregustando un periodo di vacanza in famiglia. Tra intrighi di paese, abitanti più che laconici e turisti più che esuberanti, il commissario Grauner e l’ispettore Saltapepe, trasferito da Napoli e per nulla incline a condividere la passione dei bolzanini per la montagna, si troveranno di fronte a uno dei casi più difficili della loro carriera, che tocca tutti gli ambienti della capitale altoatesina e che affonda le radici in un lontano passato.

RECENSIONE

Omicidio sul ghiacciaio, romanzo d’esordio dell’altoatesino Koppelstätter è un giallo ben narrato, dall’intreccio solido e ben costruito.

Durante la lettura ci si trova avvolti nell’atmosfera tranquilla e d’altri tempi tipica dei villaggi di montagna e anche l’impianto narrativo riporta ai gialli classici in cui le indagini, gli interrogatori, le deduzioni di chi indaga hanno il sopravvento su colpi di scena a effetto e su descrizioni di omicidi efferati.

Ecco gli ingredienti di questo giallo originale: la montagna con i suoi masi, le sue malghe e l’atmosfera natalizia; i ghiacciai che con il loro avanzare dapprima trattengono segreti e poi concedono all’uomo scoperte inaspettate; un villaggio in cui tutto sembra perfetto, ma che nasconde, sotto la coltre della perfezione, invidie, gelosie, segreti; un commissario part-time che a tempo perso fa il contadino e che deve fare i conti con una figlia adolescente; un ispettore napoletano che ancora non si è abituato alla neve (solo scarpe da ginnastica per lui!) e ai ritmi di queste località; un eremita assassinato e ultimo, ma non per importanza, Ötzi, la mummia ritrovata negli anni Novanta in Val Senales (il racconto della storia di Ötzi dà sicuramente un tocco di originalità e un quid in più al romanzo).

L’autore è riuscito abilmente a creare diverse tracce, diversi possibili moventi per poi scombinare le carte e condurci verso un finale inaspettato e ben orchestrato (naturalmente non posso svelare nulla, ma anche la scelta del colpevole e il movente riconducono all’impianto narrativo classico di cui parlavo).

Ho amato molto il fatto che Koppelstätter abbia tratteggiato indizi sul passato del commissario Grauner e dell’ispettore Saltapepe, facendoci capire che entrambi nascondono storie che hanno segnato la loro esistenza e le loro scelte di vita, storie non chiuse e che tornano continuamente alla loro memoria.

Per ora si è trattato solo di accenni, spero vi sia la possibilità, in futuri romanzi, di approfondire anche questa trama orizzontale. Se avete voglia di un giallo scorrevole, da leggere d’un fiato e che vi permetta di staccare da tutto e di perdervi tra montagne innevate e ghiacciai, questo è il libro per voi.

Corbaccio ha tenuto a battesimo un autore estremamente interessante!

Lenz Koppelstätter


Lenz Koppelstätter (Bolzano 1982) è cresciuto in Alto Adige. Dopo gli studi di scienze politiche a Bologna e di scienze sociali a Berlino ha frequentato la scuola di giornalismo a Monaco. Ha collaborato con testate come «Tagesspiegel», «Zeit Online», il settimanale «Zitty» e altre riviste. “Omicidio sul ghiacciaio” è il suo romanzo d’esordio.