Recensione di Valentina Cavo
Autore: Giampiero Margiovanni
Editore: Il Viandante
Genere: Racconti Gialli e Thriller
Pagine: 252
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. “Ossa” è un progetto narrativo nato nel febbraio del 2018. È composto da diciassette racconti, di cui uno che costituiva l’incipit di quello che doveva essere il secondo romanzo dell’autore, che poi ha avuto un momento di stallo. Nella pausa che lo scrittore ha preso da questo secondo romanzo ha sentito la necessità di creare una sorta di esperienza di scrittura. Ha deciso perciò di “farsi le ossa”, appunto, dando vita a questa raccolta. I protagonisti delle storie narrate sono una manica di personaggi borderline: falliti, serial killer, artisti da strapazzo o in perenne conflitto con sé. Ci sono anche prostitute, trans, pervertiti e ragazzi con disturbi della personalità o alla ricerca della notte perfetta. Ognuno di loro, nel loro mondo e a loro modo, si trova a far fronte a situazioni grottesche e al limite del surreale dalle quali non sempre usciranno vincitori. Sono storie ricche di violenza, sfrenate passioni e mondi immaginari che vanno a formare così lo scheletro di quello che è lo stile di scrittura dell’autore.
Recensione
Ossa è una nutrita raccolta di diversi racconti tra i quali, per quanto si presentino in modo molto diverso tra loro, troviamo un unico filo conduttore: la morte. Infatti, il tema tanatologico viene trattato in ogni sua sfacettatura, a volte con approndimenti sul dolore, altre sul senso della vita, ma più spesso con digressioni legate al senso identitario dato dalla luttuosità degli eventi narrati.
Adopero il paragone con la scienza della tanatologia non a caso: infatti l’autore prende spunto da alcune storie per dissezionare, a volte cinicamente, ciò che resta della vita dei suoi personaggi; questi individui nei vari racconti sono tra i più vari e sono molto diversi tra di loro, tuttavia, chi più chi meno, ognuno di essi soffre a modo suo: che sia per un lutto, che sia per sballarsi o per trovare se stessi – o la notte perfetta -, tutti hanno dei problemi che li portano a compiere scelte anche estremamente incisive. Sono questi gli argomenti che permettono al lettore di poter sospendere la propria realtà di tutti i giorni ed immedesimarsi in quello che legge.
Di per sé, la raccolta è molto ben scritta e presenta diciassette racconti scorrevoli e a tratti davvero interessanti, sebbene la mia preferenza vada a Due Euro, Alla Torre, Dado Gianni e Piero, La casa col balcone basso e La carta igienica, tra i quali il tema si fa intrigante, coinvolgente ed in grado di accendere quella scintilla in più, di cui un lettore cerca spesso il (tetro) bagliore.
Giampiero Margiovanni riesce a creare un solido insieme di brevi racconti largamente funzionale, capace di tenere il lettore incollato alle pagine, creando una serie di atmosfere differenti e particolareggiate, a volte permeate di ansia, altre di disperazione, altre ancora di sollievo “finale”, ma comunque tutte abili nel trascinare chiunque voglia addentrarsi in questa bola di realtà caratterizzata da un irrefrenabile senso di transito ed immergerlo completamente.
Intervista
Dato la particolarità e la varietà dei racconti che hai scritto, a cosa ti sei ispirato per poter creare una raccolta come questa?
Inizialmente la mia idea era quella di creare una sorta di palestra di scrittura, per farmi le “ossa” appunto, quindi la mia volontà principale era quella di spaziare tra vari temi, vari generi e usare anche stili differenti per la narrazione quindi non c’era una fonte di ispirazione. Andando avanti però con le altre storie il tema che tornava sempre era con tutte le sue stranezze e particolarità. Quindi ho deciso di concentrarmi principalmente sull’essere umano su quello che ha di più nascosto e viene fuori sempre troppo tardi. Mi ha attirato parlare di quella parte un po’ più meschina di noi che anche se non ci determina ci rende nel bene o nel male quello che siamo.
Ci sono degli scrittori che hanno influenzato il tuo modo di scrivere? Quali sono?
Lo scrittore che amo più leggere e al quale cerco di avvicinarmi è Niccolò Ammaniti, mi piace quello che racconta e soprattutto come lo racconta. Tra gli che mi hanno influenzato maggiormente ci sono di sicuro Joe Lansdale, Bukowski e Poe, ma non mi diapacciono nemmeno autori più leggeri come D’Avenia (il primo che mi viene in mente)
Spero di leggere altre tue opere… Hai progetti ai quali stai lavorando?
Ci sono delle trame che sto mettendo a punto. Ma il progetto OSSA è nato anche perché uno dei racconti era l’incipit di un romanzo iniziato e messo da parte qualche tempo fa. L’idea principale sarebbe di ripartire da lì e tornare con questo nuovo romanzo appena possibile.
Giampiero Margiovanni
Giampiero Margiovanni è nato ad Atri nel 1990 e vive nella piccola frazione di Treciminiere. Si iscrive al Liceo Artistico di Pescara “G. Misticoni”, che abbandona al terzo anno quando decide di trasferirsi al Liceo Linguistico “A. Zoli” di Atri per approfondire lo studio delle lingue straniere. Inizia a scrivere i primi testi nel 2009, ma solo dopo tre anni pubblica la raccolta di poesie “Le punte del cerchio” con cui si classifica tra i finalisti del Premio Penne 2012 per la sezione Opera Prima. Nel 2013 si laurea in Mediazione Linguistica e Comunicazione Interculturale. Nel 2014 pubblica la sua seconda raccolta di poesie “Il dionisiaco rovesciato”. Tra il 2012 e il 2016 partecipa a diversi concorsi letterari tra cui il Premio Giovani Autori – Fondazione Pescarabruzzo, Lettera d’Amore, ScriviamoInsieme di Roma, Premio Civitaquana e Incatenàti All’Arte in cui si classifica sempre tra i primi posti. A gennaio 2017 pubblica il suo primo romanzo “I sogni nelle lacrime” per la casa editrice Tabula Fati.
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