Gli incendiari




Recensione di Annalisa Tomadini


Autore: R.O. Kwon

Editore: Einaudi

Traduzione: Giulia Boringhieri

Genere: Narrativa

Pagine: 208

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Will e Phoebe si incontrano al college e subito si amano di un amore complice e sensuale che sembra saper colmare i loro vuoti. Will è un ragazzo serio che evita ogni distrazione, ma la perdita della fede ha lasciato in lui «un buco a forma di Dio». Phoebe al contrario è affascinante e disinvolta, e passa da una festa all’altra per nascondere il senso di colpa per la morte della madre. Nelle crepe del loro passato s’insinua John Leal, un predicatore scalzo che avvicina «discepoli» da convertire. Come in ogni battaglia d’amore, la posta in gioco è la loro stessa anima.

 

 

 

Recensione

Will arriva al College dell’Edwards dopo aver lasciato la Scuola Biblica.

Era un attivista, si impegnava a diffondere la fede cristiana con tutto se stesso; ma la fede lo ha abbandonato e si è accorto che questa sua nuova vita senza il suo Dio non l’ha praticamente vissuta. Phoebe è una ragazza popolare, conosce tutti, viene invitata a tutte le feste.

Sceglie Will in modo inconscio, e non sbaglia, perché si innamorano di quell’amore intenso che esiste solo in quella fase della vita in cui tutto è ancora possibile, in cui ogni strada è ancora percorribile, in cui il corpo dell’altro è un universo familiare di cui amiamo ogni centimetro.

Ma Phoebe ha dentro di sé un vuoto più grande e buio di quello di Will; era una promessa del pianoforte, nell’infanzia lo studio della musica è stato tutto il suo mondo, duro e appagante; poi, in un istante, ha capito che non sarebbe mai stata abbastanza brava per soddisfare se stessa, e ha mollato. Tutto, immediatamente. E questo ha portato, in un devastante effetto domino, alla morte di sua madre.

Quando nelle loro vite compare John Leal, un giovane scalzo dal passato misterioso, che racconta storie inverosimili su una prigione coreana in cui sarebbe stato rinchiuso, che ha fondato il gruppo Jejah, in cui tutti confessano le loro vite e i loro errori pubblicamente, Phoebe ne è attrattain modo irrefrenabile. È una setta, e John Leal ne è il leader.

È una di quelle persone capaci di vedere attraverso te in trasparenza, individuare il tuo punto debole nascosto e dirti esattamente le cose che volevi sentirti dire da una intera vita. Come se solo lui ti comprendesse davvero in profondità, come se solo lui ti vedesse come ti vedi tu, come vorresti essere visto. Will, che è stato a modo suo un predicatore nella sua vita precedente, è immune, conosce le tecniche di manipolazione.

Ma Phoebe no, lei viene risucchiata sempre più a fondo, malgrado l’amore di e per Will. Perché da situazioni del genere non si può che uscire con le proprie risorse, scavando più a fondo del leader per trovare quello che lui non ha ancora scoperto. Salvarsi da soli, sempre che non sia troppo tardi.

Un romanzo tragico e avvincente, una giovane scrittrice dallo stile essenziale e affilato, davvero una bella scoperta.

 

 

 

 

Reese Okyong Kwon


Reese Okyong Kwon (1983): è un’autrice americana nata a Seul, in Corea del Sud. Si è trasferita a Los Angeles con la sua famiglia quando aveva tre anni. È cresciuta in una famiglia cristiana, ma all’età di 17 anni ha vissuto una crisi di fede e ha smesso di credere in Dio. Ha frequentato la Yale University ed ha un Master in Belle Arti al Brooklyn College. Nel 2018, ha pubblicato il suo romanzo di debutto “Gli incendiari”.

 

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